LE CICATRICI: TIPOLOGIE E DIFFERENZE
- 11 Set, 2018
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Che cosa sono le cicatrici?
La cicatrice è una riparazione cutanea per opera del tessuto connettivo che si verifica quando a seguito di un qualsiasi evento traumatico per la pelle, come un’ustione, una lesione o un intervento chirurgico, l’organismo attiva un processo di cicatrizzazione per riparare lo strato cutaneo danneggiato. La cicatrice, infatti, si formerà solo dopo che i tessuti inizieranno a guarire e a tornare alla loro condizione naturale. Essa lascerà un segno sulla pelle che potrà essere migliorato nel tempo con cure e trattamenti specifici.
Esistono tre tipologie di cicatrici:
1.Le cicatrici ipertrofiche
2.Le cicatrici atrofiche
3.Le cicatrici cheloidee
La cicatrice ipertrofica è un tipo di cicatrice che rimane in rilievo a causa dell’eccessiva produzione di collagene nei primi momenti della lesione cutanea. Infatti, la cicatrice si presenta con una quantità abnorme di tessuto cicatriziale in più. Questo tipo di cicatrice si verifica soprattutto in seguito ad un intervento chirurgico, quando si hanno dei punti di sutura mal eseguiti, o dopo un’infezione localizzata.
La cicatrice atrofica è probabilmente quella più complessa da trattare perché si verifica nei casi in cui si viene a formare un tessuto insufficiente per coprire per intero la lesione cutanea. Non essendoci un tessuto cicatriziale sufficiente alla chiusura della cicatrice atrofica, una delle problematiche principali che si potrebbe verificare è senza dubbio la riapertura della stessa. Si forma una cicatrice infossata che è più bassa rispetto al livello dell’epidermide, è il caso di ferite da acne.
La cicatrice cheloidea è quella più antiestetica tra tutte le cicatrici. Essa si differenzia da quella ipertrofica per la sua estensione. Si presenta inizialmente con un colore rossastro che poi sfumandosi diventa quasi marroncino.
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